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  • Immagine del redattoreDiego Centrico

Il profumo della stagione

Stavolta cambiamo gioco (ovviamente per chi vuole partecipare) e per una volta non sarà il profumo del giorno ma il profumo della stagione. Parto io con la stagione della maturità.


Era l’estate del 1995, ventisei lontanissimi anni fa, ed io avevo preso la maturità da pochissimi giorni quando con i miei amici m’imbarcai su un cargo che batteva bandiera liberiana… ma no, ovviamente scherzo non sono mica Carlo Verdone! Io ed i miei amici andammo a Bari e ci imbarcammo su un traghetto per Patrasso promettendo alle nostre famiglie che saremmo tornati dopo una settimana. Noi credevamo di essere molto furbi e facemmo i biglietti di sola andata consapevoli che accampando qualche scusa avremmo ritardato di qualche giorno il ritorno. Telefonando di tanto in tanto dalle cabine telefoniche a dracme della OTE ed inventando un oceano di scuse, tornammo dopo un mese. Fu un’esperienza ricca di bellissimi ricordi, di tante scoperte… una in particolare straordinaria, intensa, dove le note calde (per non dire caldissime) ed avvolgenti tipiche delle bellezze alla Porta d’Oriente si amalgamavano benissimo a quelle fresche dell’occidentale gioventù di quel tempo. I greci sono un gran popolo, accogliente, solare, disponibile e lo scenario paesaggistico è di un livello superbo. Chi ha visto il blu dell’Egeo non lo dimentica più per tutta la vita. Io ho buona memoria e come potete leggere, gli avvenimenti più importanti li ricordo ancora, come ricordo ancora benissimo le sensazioni olfattive date della macchia mediterranea miste alle note marine. Arrivati in Grecia, aprendo il mio grosso zaino, trovai in una tasca una scatola ed un biglietto. Era una confezione da 50ml di Chanel Platinum Egoiste avvolta in una carta bianca con un nastrino blu, che la mia fidanzatina dell’epoca, con la complicità di mia madre, aveva nascosto nello zaino. Il biglietto diceva che lei mi avrebbe aspettato e pensato ogni giorno fino al mio ritorno e che ad ogni spruzzo io l’avrei dovuta ricordare. Lei mi aspettò, io ritornai ma ormai ero un’altra persona. Il cordone ombelicale era stato reciso, il primo vagito era stato emesso, il punto di non ritorno era stato oltrepassato. Dopo un paio di settimane mi iscrissi all’università ed andai via di casa portando con me quel che rimaneva del profumo.

La boccia la conoscete tutti, è ancora in vendita in qualsiasi profumeria.

Vi mostro invece quello che rimane di quel viaggio: una foto.

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